“No, preferisco sciare a Valmaron per più ore…”
Le ultime parole famose! Ecco che sabato 20 febbraio mi ritrovo a Passo Vezzena, senza neanche ricordare come indossare il leggío.
Sto aspettando di dare il cambio a Luca, impegnato nella prima frazione della staffetta M50 e l’ansia sale al pensiero di dover affrontare quei maledetti pistini, di collegamento alla pista principale, fatti dalla motoslitta di Marco Bezzi! Un nome, un programma!
Il peggio però non è indossare il leggío, ma proprio gli sci da fondo che le stagioni povere di neve degli ultimi anni avevano relegato a oggetto di arredo della cantina.
L’idea quindi di fare una sciatina di un’oretta prima della gara è stata di buon senso se non fosse che ora andrei volentieri a fare la doccia! Così eviterei anche figuracce davanti al pubblico della partenza e dell’arrivo tipici delle staffette. Non è consolatorio neanche il fatto di essere in buona compagnia: Oleg Anuchkin termina per primo la sua frazione (la mia stessa categoria!!!!) dopo appena 26 minuti di gara e il suo compagno, chiamato a gran voce dai presenti, arriva trafelato mentre sta ancora terminando di vestirsi e partirà solo 4 minuti dopo… (per la cronaca: se lo potevano permettere dato che nonostante tutto hanno vinto facilmente la categoria!)
Ma l’arrivo di Luca all’ultimo punto mi risveglia dall’angolino della pittima! E’ arrivato il momento. Parto, raccolgo la cartina e mi lancio al punto K sperando di non cadere davanti al pubblico mentre cerco il triangolo e il primo punto in carta in uno splendido spazzaneve! I miei occhi cercano il primo bivio segnato in carta che nella realtà non c’è. Mi fermo e rimango inebetita per qualche minuto cercando di far coincidere la carta con quello che ho intorno. Giuro a me stessa che non sorriderò mai più davanti ad un esordiente fermo al triangolo!
Quando capisco che c’è qualcosa che non va nella carta (chissà se è vero!) cerco di farmela andar bene e la fortuna mi assiste arrivando comunque al primo punto.
Per i punti successivi la lettura è facile e Marco Bezzi è stato più gentile del solito nel tracciare il percorso. I muscoli invece urlano vendetta da metà gara in poi e, fra i problemi di equilibrio e di stanchezza, mi sembra di essere Scrat alle prese con l’inseguimento della nocciolina. Verso fine gara sono vicina al delirio, con qualche sprazzo di lucidità che mi porta a sperare di non essere l’ultima ancora in gara! Termino con 56 minuti e un PM al penultimo punto!! Dopo tutta questa fatica neanche la soddisfazione di leggerci in classifica.
Domenica mi sento molto meglio, soprattutto dopo aver deciso che il “riscaldamento” pre-gara con gli sci è meglio non farlo! E poi almeno oggi gareggio con le signore della W50. Mi impiccio già al primo punto confermando che la carta ha qualche problema (o sono io recidiva…scaccio subito questo pensiero!) ma questa volta mi sento quasi una sciatrice. Mi permetto anche delle scelte audaci, ovviamente inconsapevoli, come la discesa lunga e ripida in un maledetto pistino di Marco Bezzi dove mi salva solo la mia capacità di fare spazzaneve con gli sci quasi a 180°. Termino felice ed esulto quando la lettura del chip decreta percorso regolare”. Mi permetto anche di salire sul secondo gradino del podio. Nessun annale della Federazione dirà mai che eravamo solo in tre a gareggiare!
Un weekend alla fine piacevole in una cornice splendida di sole, temperatura e boschi impagabili di passo Vezzena! Ne è valsa la pena!